(Dalla mia bacheca Instagram)

L’immaginetta l’ho firmata solo io, ma, in verità, ho fatto questa foto e questa meraviglia di figlia insieme con mia moglie, ed entrambi siamo pieni di orgoglio per cotanto rigoglio che è la gioia della famiglia ed il centro d’ogni nostro pensiero o voglia.
In ogni modo, buon primo maggio a tutti, a chi un lavoro ce l’ha ma si è rotto le scatole di sgobbare; a chi lo ha perso e non si riesce a capacitare e a chi lo vorrebbe, ma proprio non lo riesce a trovare.
(E ora, se non lo avete ancora fatto, abbiate la bontà di andarvi a leggere il jazzpost qui sotto, perché lo so che fate così, venite, leggete l’ultima cosetta che trovate e trascurate tutto il resto, che pure è sudore della mia creativa fronte. Eccheccazzo! Poi dice che uno si piglia collera…
E dire che butto qui dentro tutto a gratis; coi tempi che corrono e la crisi che imperversa; o almeno così dicono… Perché a me, per il momento, sembra più parlata che vissuta questa crisi. Solo che, a forza di dircelo e ripeterlo, finiranno per farcelo credere, e avranno gioco facile a stringere sempre di più le nostre maledette cinghie. Un po’ alla volta, un po’ alla volta… Tanto per fare in modo che ci abituiamo senza protestare troppo. Ma questa è un’altra storia e io sto mettendo troppa carne a cuocere per un solo post che voleva essere soprattutto benaugurante… In attesa del sol dell’avvenire.)