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alberi, consumi, dipendenze, gentrificazione, traffici, traffico, verde
la movida immota nelle strade e nelle menti di un paese finto-green
Dice che la movida è l’orgoglio della nostra città; tutti ce la invidiano, dice…
Dice, i ggggiovani portano ricchezza, dice. Dice che portano gioia e vita, dice…
Va be’, ogni tanto qualcuno di loro si schianta contro un muro o una moto in corsa, ma sono effetti collaterali, dice, come le maree di coca, i fiumi di crack e gli affluenti di alcol, dice. Va be’, dice, qualche volta al mattino troviamo qualche saracinesca divelta e si sente di qualche furto o rapina ogni tanto, dice…
Dove ci sono i gggiovani ci sono traffico e traffici, dice…
È normale, è normale, dice.
Non si può fare un omelette senza rompere qualche uovo, dice, dice e ridice.
![](https://aitanblog.wordpress.com/wp-content/uploads/2024/06/picsart_24-06-18_09-24-22-5987213395670299971953.jpg?w=1024)
Qui tutto è in movimento, dicono, le cartolerie e i negozi di abbigliamento diventano bar che sfornano cicchetti o pizzetterie, e le sale cinematografiche… le sale cinematografiche non ci sono più, dicono; ora abbiamo supermercati, centri commerciali, locali popolari e locali esclusivi, dicono. Le strade sono sempre piene di macchine e motorini che girano a vuoto, dicono, e di notte rompono il silenzio con clacson strombettanti e marmitte scassate, dicono, e lo dicono accennando un mezzo sorriso, per lo più. Tutto è consumo, dicono, e non ci si annoia mai, dicono; ma hanno le facce tristi e annoiate mentre lo dicono e qualcuno nasconde sotto il tavolo la sua dose.
Dicono anche che non si può fare una pista senza buttare giù qualche albero. Dicono. E dicono che vi vuole più sicurezza, per le strade e nei viali.
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Qui non produciamo niente e consumiamo ogni cosa. Anche il suolo e gli alberi. Su tutto cola cemento, usura e mura di solitudini. Qui ricicliamo denaro sporco e sporchiamo sporcamente strade già lorde di sangue e di porcherie. Qui alimentiamo desideri e coltiviamo egoismi e solitudini riempiendo i vuoti con le più svariate forme di poli-dipendenze, e ad ogni piè sospinto vediamo convertiti in schiavitù i nostri sogni di libertà e di autonomia. Qui trasformiamo tutto quello che tocchiamo in prigioni di merda e cemento. E io immagino e dico che potrebbe andare diversamente.
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La delinquenza si combatte con la formazione, il lavoro, la solidarietà e più spazi di incontro sociale. Dico io.
E non intravedo altra soluzione.
Fratta in Green (link al video)
![](https://aitanblog.wordpress.com/wp-content/uploads/2024/06/picsart_24-06-18_10-22-44-3022886281404920323297.jpg?w=1024)
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le foto con la tonalità green, disturbano la vista
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è iniziato tutto 50 Arrivano le prime discoteche, aperte in umide cantine, dove circolano insolite sostanze.
Sono troppo furbo per cascarci, non mi va di buttare i miei pochi soldi per uno sballo che dura poco e dopo ti lascia una merda.
Qualcuno l’ho visto imboccare questa strada.
La buona borghesia continua a fare finta di nulla, basta salvare le apparenze e se qualcuno dei pargoli va in overdose è solo un’indigestione.
E tali i padri tali i figli e tali i nipoti fa
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In genere si parla di problemi cardiaci.
Ma io non mi riferivo solo alle droghe. E’ un problema di dipendenze, traffico, traffici, consumi e consumo del territorio. Più generalizzato, anche.
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Dicono che così è. Che il nostro è il miglior paese del circondario. Dicono che c’è vita, ci sono negozi di alta moda, e tanto posti per mangiare. Dicono che non mi devo lamentare che intorno è il mortorio. Dicono che tutte le pizzerie e i bar per gli ape(ritivi) sono fighi e alla moda (chi lo dice è gente della società perbene). E che questo si che è un paese bello. Io glielo dico che lavano soldi rossi di sangue o bianchi di coca. Che tutti questi locali non sono normali, che la movida incontrollata e chiassosa non è piacevole se non riesci a sentire la TV perché i motorini che fanno sempre lo stesso giro hanno marmitte rotte e mano sul clacson. Che la mattina arrivi a lavoro per carenza di sonno perché gruppi di giovani non possono dialogare a tono normale ma tutto è un gridare sguaiato nei toni e nei linguaggi.
Loro dicono che sono fortunata a vivere in un paese così.
Io dico che non lo è, e per come ha preso la strada questo posto, sarò sempre meno fortunata.
Finché non siamo più capaci di indignarci e invece ammiriamo ciò che dovrebbe indignarci dico che siamo senza speranza.
Ma lo dico io, e non conta molto
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Mi pare che tu dica bene e stia nel giusto e, se stai nel giusto e dici bene, beh, sì, stiamo davvero messi male e dobbiamo cercare vie di fuga. O fuggircene. Anche se, come scrivevo nel commento qua sopra, temo che sia un problema generalizzato, non limitato al territorio in cui viviamo, per quanto qui certe manifestazioni possano arrivare amplificate.
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