A casa mia era proibito anche nominarla. Mia madre arrivava a mettere via le pagine dei giornali che ne parlavano, per timore che potessimo venire attratti nel vortice delle sue ragnatele. Ma tra noi la curiosità cresceva morbosa e nell’intimità della nostra camera buia non esisteva altro argomento di conversazione. Sentivo confabulare voi che ne eravate costantemente a contatto e non facevo altro che pensarci anch’io.
Sapessi quante ore di sonno ho perduto prefigurandomene gli effetti e immaginando come sarebbe stato!
All’inizio è stato facile tenerci alla larga. Abbiamo vissuto i primi anni della nostra vita in un villaggio africano lontano da tutti e da tutto. Mio padre era un missionario laico molto riverito e piuttosto pedante. Mamma lo seguiva con dedizione assoluta e ci insegnava a rispettare i suoi ammaestramenti. Gli volevamo bene, ma una volta che arrivammo in Italia, sia lui che mamma persero tutta la loro influenza e la capacità di controllo su di noi.
Ti ricordi quella mattina che marinammo la scuola e ce ne andammo a casa tua?
Saranno passati quattro o cinque anni…
In verità, alla prima esperienza rimasi deluso e pensai che in fondo i miei avevano le loro buone ragioni a vietarcela. Ma da allora non feci che inventare le scuse più assurde e scappare continuamente di casa per rifugiarmi in questa stanza buia.
Avevo cominciato a prenderci gusto.
Lentamente la vostra vita si è insinuata nella mia.
Nei primi tempi mi illudevo che non sarei mai arrivato a questo stato di sudditanza. Pensavo che per me sarebbe stato solo un diversivo, un passatempo come un altro; mi dicevo e ti ripetevo che avrei potuto smettere in ogni momento; insistevo che non avrei mai e poi mai incentrato la mia esistenza su di lei.
Quante sciocchezze!
Ora posso solo pentirmi di non aver prestato ascolto ai miei poveri vecchi.
Loro non hanno retto, e se ne sono tornati in Somalia. Non ne potevano più di vederci rincitrulliti e spenti. A volte sogno di raggiungerli. Ma sono convinto che ormai anche lì è tutto cambiato. E poi la realtà è che non riuscirei più a staccarmi da tutto questo torpore. E me ne resto qui a maledire il fottuto giorno che tuo padre ci regalò il vostro vecchio apparecchio usato.
maggio 1995
Sarebbe interessante chiedere ai tuoi lettori di cosa avevano pensato stessi parlando, prima della carrambata finale… Sesso droga e rock’n roll per tutti? :)
Ecco, sarebbe interessante chiedere ai miei lettori cosa avevano pensato stessi parlando, prima della carrambata finale…
Se vi va, seguite l’indicazione di hangin’ e fatevi sotto (o sopra, se preferite, che questo è un blog libertario che non vuole imporre gerarchie o scale di valori a chicchessia).
io ho pensato alla nutella.
poi, leggendo la data finale, ho ritenuto che potesse essere attualizzato con il pc.
(poi mi è venuta in mente la fantastica storia di Mario Brasil, che vi conto un’altra volta)
io ho pensato vediamo questo dove vuole arrivare e conoscendo l’autore mi aspettavo il colpo di scena, ho pensato al televisore forse quella stanza buia me lo ha evocato.
Anche noi lo aspettammo con tanta intensità, fummo l’ultima famiglia del palazzo ad averlo, papà doveva avere i soldi contanti per comprarlo ed altrettanti da parte, per convincerlo gli dicemmo che rinunciavamo ai libri di scuola (che erano una cifra e che tanto manco ce li comprava, poverino non aveva uno stipendio e…) cmq questo televisore arrivò e mi ricordo vabbè un’altra volta :-)
Ma qui tutti lasciano racconti in sospeso: un’altra volta, un’altra volta… Sarà che vi ha preso il virus da telenovella? Con la complicazione dello sceneggiato a puntate e l’effetto collaterale del serial a riciclo continuo?…Io ho pensato alla radio. Curioso, no? Sarà che non ho mai superato una certa allergia alla tv.
una poltrona massaggiante o l’aria condizionata come alternative.In ogni caso sarebbe bello essere sempre così saggi da optare per l’Africa
#3
Io flo’, rileggendomi, ho ritenuto che potesse essere attualizzato con il telefono cellulare questo fattariello.
(E leggendo la tua parentesi ho pensato ti riferissi al geniale chitarrista degli ultimi concerti di Caetano Veloso cui ho assistito, ma poi mi sono ricordato che quello si chiamava Luis, e continuerò a chiedermi quale sia la fantastica storia di questo Mario, fino a che non me lo racconterai tu un’altra volta.)
#4
Dido, aspetto con ansia la prossima puntata. Decidi tu se in versione scritta o orale.
#5
Hai visto, zar? Ci vogliono tenere sospesi come gli impiccati alle forche ascoltando la radio e aspettando che arrivino i nostri a colpire la corda con una sciabolata e liberarci la gola.
#6
Interessanti alternative, diamonds. Di quanti colori è fatto lo spettro dei nostri consumi…!
Troppi! Sarebbe bello essere più saggi e negarci allegramente qualcosa… Qualcosa in più ogni giorno…
la televisione?? Non so, magari l’hanno già detto, non leggo gli altri commenti, solo il post, che, ti dirò, mi è piaciuto. Saluti
comunque, qualsiasi cosa sia, non è nulla in confronto alle blogdipendenze!
bellissimo.
Sintomatologia nota: io ho pensato proprio alla televisione.
(ho vinto qualche cosa?)
Io pensavo che stessi scrivendo di Marco Conidi.
allora direi proprio che ti devi andare a vedere babel al più presto
ohi… lì per lì ho pensato all’eroina intesa come droga :-)
#8
Mi fa piacere, max, che ti sia piaciuto e che tu abbia espresso il tuo indice di gradimento.
(Questioni di auditel.)
#9
Hai le tue buone ragioni, zop. Almeno in questa sfera in cui ci muoviamo noi.
#10 e #13
Grazissime, ladradiorchidee. Quanto a Babel, spero di vederlo presto. Anche se ormai non sono più cinedipendente come un tempo, e tante volte me li lascio scappare sotto gli occhi (facile a Napoli dove le prime visioni si bruciano in fretta).
#11
Beh, tante, se avessi previsto una soluzione e un premio, te lo saresti proprio meritato.
#12
Noooo, basta, atvardi! Marco Conidi no!
#14
Naturalmente anche quella dipendenza tossica era lì per lì inclusa, flor.
ah! le dipendenze.
io ai baci perugina e al cioccolato novi fondente con nocciole!
aiut. !!!
ne avete un po?
finito giusto un minuto fa.
;(
burp.
sarà che la t.v. non la gaurdo quasi più … ma a dire il vero all’inzio come flo’ d’istinto pensai alla Nutella… poi alla Web-dipendenza. e tra le due davvero non saprei cosa “scegliere”.
;-)
ahahahahah!
sono d’accordo con zop
Come dire, ho una coniglia che ha il divieto assoluto di entrare in camera da letto. Ovviamente ora ha un unico scopo nella vita: entrare in camera da letto. La stanza è diventata la sua calamita, il suo mondo proibito, il suo mondo da raggiungere a tutti i costi.
Questa è la dimostrazione che il proibizionismo non funziona. Mai, anche quando il divieto è un televisore.
(C)
un saluto
son strumenti del demonio, altroché.
Anche la nutella.
E lei è un untore (mai che ci sia una bolla papale nei pressi, quando seve)
COMINCIANO A REGALARLA, INFATTI. LA TV è UNO STRUMENTO DI MERCATO, NIENTE DI PIU’
abbiamo un pò tutti le nostre dipendenze e servono a null’altro che a rincitrullirci, ma dopotutto è così, su alcune possiamo anche cedere, altre menoi.
Hertz
E’ tra le cose migliori che hai scritto. Regge, regge, e va verso quel nulla nero, ma con grazia. E c’è tutto.
Che sia o meno la tv cambia poco…
Come sempre ti abbraccio…
Ti ho chiamato una settimana fa. La voce ben impostata di un uomo mi ha detto che non eri in casa. Non me la sono sentita di intrattenere rapporti con questo tuo amico e ho solo lasciato detto che ti avevo chiamato…Bella voce, pare la tua.
#16
Cioccodipendente anch’io, cara verderame. Anche se non ci sono più gli spacci con le buone droghe di una volta. Sob! :o(
#17
Non scegliere, querida farolit, che è così bello sorbirsi un barattolo di nutella davanti al piccì.
#18
Eva, mi sa che qui, in fondo in fondo, siamo in molti a trovarci in sintonia con la dipendenza zoppiana.
#19
Tendenzialmente antiproibizionista anche la mia educazione, ilchicco.
Mio padre quando scoprì che avevo rubato un pacchetto delle sue nazionali senza filtro, mi chiamò al tavolo e me ne fece fumare una davanti a lui. Mi spinse ad aspirarla con forza e convinzione, fino a che diventai paonazzo. A l quarto colpo di tosse buttai via schifato la sigaretta e il pacchetto.
Avevo 11 anni.
Non ho più fumato.
Ma chissà cosa avrebbe fatto papà se mi avesse trovato in tasca un cucchiaio, un limone e una dose bianca di eroina.
#20
Un ricambio di saluto, cassandra.
#21
Strumento del demonio anche il grammofono, sciur Effe.
(Un untore io? Sono solo dicerie!)
#22
La tivvù ha fatto il suo tempo, animasalva. Io vedo le nuove generazioni molto più attaccate al telefonino. Se gliene sequestri uno, vanno in crisi di astinenza e usano senza pudore l’apparecchio usato del vicino.
#23
Eh sì, hertz, l’uomo, questo zoon politikón, è anche un animale dipendente. Beneath an underdog, peggio di un cane bastardo.
#24
Ma dici davvero, alfar? Pensa che lo tenevo chiuso in un cassetto da più di 10 anni questo fattariello. Ed anche oggi mi sembra una cazzatina senza pretese. (Tra le cose migliori che ho scritto? Quasi quasi mi offendo. ;o))
Ma hai ragione a osservare che sia o meno la tv cambia poco…
Abbracci e saluti anche dalla mia segreteria…
…avevo pensato ad assurde perversioni sessuali, ma mi si sono tutte annichilite sul finale…davanti ad un televisore, come spesso accade… ;)
#26
Caspita, TirNanOg, allora è vero che la televisione spegne la passione ed è la tomba della coppia accoppiata.
Allora è vero che pippobaudo è il primo responsabile del crollo demografico italiano.
Allora è vero che berlusconi ci ammoscia la paposcia e fa calare il desiderio.
Ho riconosciuto il luogo della foto.
Non è un vanto.
Solo una triste (s)considerazione.
io avevo pensato alla blog-dipendenza, poi ho fatto quattro conti e mi sono detto che neppure quando ero bambino io i blog ancora esistevano…allora ho sperato di aver trovato un nuovo fornitore :D
#28
Lo so, lo so, kuu. E so anche che ti riferisci alla foto del post qui sopra.
#29
Ce ne sono di diffusissime a buon mercato, rosario. Il problema è trovare quelle che non creano dipendenza.