Ricevo dall’Argentina e pubblico questo messaggio di Laura che suona come un monito contro tutte le dittature. Non me ne vorrà Laura per il giorno di ritardo; ieri per un problema sul server di Alice non ho ricevuto posta sulla casella che sa. Ed ora lo metto qui un po’ frettolosamente e direttamente in spagnolo (aggiungo, comunque, nei commenti una frettolosa traduzione).
24 de marzo de 1976
Hoy se conmemoran los 30 años de la instauración, en Argentina, de la dictadura más sangrienta de su historia.
Los militares, apoyados por los Estados Unidos en el marco del Plan Cóndor, provocaron efectos devastadores en todas las esferas de la sociedad argentina.
Hoy quiero recordar a los 30 mil desaparecidos. Estudiantes, sindicalistas, periodistas, sacerdotes, obreros, militantes, intelectuales, madres, abuelas, bebés. Niños recién nacidos que fueron arrancados de sus madres y entregados como hijos a quienes las torturaron. Cientos de ellos aún desconocen su verdadera identidad.
Hoy, y todos los días, los extrañamos, los recordamos, los queremos, los necesitamos.
Laura
Otra voz canta Circe Maia y Daniel Viglietti Por detrás de mi voz Viene de atrás, de lejos; Dicen que no están muertos Dicen que ahora viven No son sólo memoria […] |
Un’altra voce canta Circe Maia y Daniel Viglietti Dietro la mia voce Viene da dietro, da lontano; Dicono che non sono morti Dicono che ora vivono Non sono solo memoria [traduzione di aitan] |
Arla ha detto:
Gracias, tanito. Yo sabía.
:)
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rosarioarena ha detto:
anche l’italia è sulla buona strada…sigh!!!
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aitan ha detto:
Finalmente ho 5 minuti di tempo per aggiungere una traduzione del testo di Laura (sempre in tutta fretta; uffa uffa!). Peraltro, sono certo che al 75% dei miei lettori risultavamo comprensibili i tre quarti e più del testo (ed per i restanti era comprensibile il 100% e oltre).
24 marzo 1976
Oggi si commemorano i 30 anni dall’instaurazione, in Argentina, della dittatura più cruenta della sua storia.
I militari, con l’avallo degli Stati Uniti, all’interno del Piano Condor, provocarono effetti devastanti in tutte gli ambiti della società argentina.
Oggi voglio ricordare i 30 mila desaparecidos. Studenti, sindacalisti, giornalisti, sacerdoti, operai, militanti, intellettuali, madri, nonne, lattanti. Bambini appena nati che furono strappati dalle loro madri e dati come figli a coloro che le torturarono. Centinaia di loro ancora non conoscono la loro vera identità.
Oggi, e tutti i giorni, sentiamo la loro mancanza, li ricordiamo, li reclamiamo, abbiamo bisogno di loro.
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rosarioarena ha detto:
ovviamente non volevo sminuire l’importanza e la drammaticità del messaggio di laura…
la cosa più grave è che certe cose, più o meno visibilmente, succedono anche oggi…
onore alle vittime, onore a chi non si arrende e a chi non si rassegna…onore e rispetto!!!
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utente anonimo ha detto:
Creo que no se olvidará jamás ese acto de barbarie, porque la gente que lo vivió no permitirá que caiga en el olvido.
Saludos desde España.
Meritxell
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precipitandosivola ha detto:
da ricordare giorno dopo giorno. Non in una sola giornata dedicata alla memoria
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pervinka ha detto:
abbasso tutte le dittature…..
Sting ha cantato una canzone per gli argentini scomparsi e il dolore di chi ha perso i cari…. un sorriso per la tua amica.
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farolit ha detto:
“Trenta años no es nada”
Anche a me oggi è stato segnalato questo triste anniversario.
Clo commento, lungo e bello, della a “Lettera di uno Scrittore (Rodolfo Walsh) alla
Giunta Militare”
Rodolfo la inviò alla cupola della dittatura il 5 marzo 1977, mezz’ora prima di essere assassinato in pieno San Telmo. Struggente e forte!
“Pochi testi della letteratura argentina sono stati così esaustivamente
analizzati e ammirati per l’efficacia, la precisione e il coraggio
intellettuale di ogni sua riga.”
Se vuo te la mando.
hasta luego!
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aitan ha detto:
#1
¿Cómo podía ignorar tu llamamiento civil?, Arla.
#2 #4
Conosco la tua sensibilità, rosario, e so che non era tua intenzione banalizzare una tale sistematica barbarie.
#5
Tienes toda la razón, Meritxell, aunque muchos preferirían olvidar.
#6
Sono d’accordo, psv, certe memorie devono durare 365 giorni all’anno e rimanere stampate nella coscienza civile dei popoli.
#7
Ricordo quella canzona, pervinka. Si intitolava They Dance Alone, e c’era anche una versione spagnola che diceva:
¿Por qué están aquí, danzando solas?
¿Por qué hay tristeza en sus miradas?
Hay soldados también
Ignoran su dolor
Porque desprecian el amor
Danzan con los muertos
Los que ya no están
Amores invisibles
No dejan de danzar
Danzan con sus padres
Sus niños también
Y con sus esposos
En soledad, en soledad
[…]
#8
Certo, querida farolit, mi farebbe piacere se mi mandassi la “Lettera di uno Scrittore alla
Giunta Militare”. Rodolfo Walsh è uno scrittore che ammiro.
¡Hasta luego!
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melusinach ha detto:
…. si, occorre non dimenticare davvero …
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utente anonimo ha detto:
Laura:
Más que la conmemoración del golpe militar y la postrer instauración de la dictadura castrense, lo benéfico sería conmemorar la superación, por parte de todo un pueblo, de tan lamentable suceso en la historia de Argentina.
Lobo.
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zop ha detto:
historia magistra vitae? … memoria magistra vitae!
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Flor ha detto:
da portarsi dietro, sempre, questo ricordo… perchè non succeda più… se è possibile
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utente anonimo ha detto:
Aitan:
Recién subí una obra de MChepsy a la sección de archivos de audio. ¿Tienes inconveniente acerca de que haga lo mismo con tu Alma Tanguera?
Lobo.
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aitan ha detto:
#10 #12 #13
Grazie, melusinach, flor e zop, per voler documentare la vostra voglia di non dimenticare.
#11
Eso, Querido Lobo, pienso che quieren conmemorar también los argentinos.
O.T.
Ningún inconveniente acerca de que subas la insa-latina de Alma Tanguera a la sección de archivos de audio de tu blog. Solo me gustaría que añadieras un link a la página del grupo Quartetto Clivia http://www.webalice.it/gaverg/alma.htm.
y/o a ese post de mi blog personal aitanblog.splinder.com:
El mp3 lo puedes descargar aquí: http://www.webalice.it/gaverg/doc/Alma-Mix.mp3.
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Effe ha detto:
ohi
gli è che la memoria fa male, di fronte al dolore l’istinto è sopravvivere, dimenticare
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utente anonimo ha detto:
Ieri e tutti i giorni.
elos
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utente anonimo ha detto:
Mi preme un’aggiunta, rileggendo le parole di effe.
Scrivi esortando la dimenticanza.Io non posso far altro che esortare al contrario:si dimentica ciò che si può digerire, quello di cui non si sentono più né il sapore né il mal di stomaco-e non è certo questo il caso.
Anzi, è proprio l’istinto di sopravvivenza di cui parli che deve nascere- e può nascere solo- da un grido che non dimentica. Se la memoria fa male, effe, non tenere sempre un occhio aperto al passato prima genera mostri poi finisce per replicarli.
Sbaglio?
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ruckert ha detto:
e due anni dopo i mondiali a celebrare … oggi si discute se in quell’occasione fu possibile aprire una finestra sul mondo di ciò che era accaduto e stava accadendo… giusto, anzi doveroso ricordare
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aitan ha detto:
#16
Ma non sempre si può dimenticare, effe, e non sempre si deve.
Io sto con gli elefanti.
Il resto te lo dice bene elos.
#17 #18
Come darti torto, cara elos. Noi pachidermi sappiamo che non serve ricordare un giorno all’anno e dedicare i restanti 364 all’oblio. Il fumo delle ceneri ci urla dentro che los que olvidan la historia están condenados a repetirla.
E poi, per quanto riconosca il meccanismo di difesa di cui parla effe, so che hai ben ragione ad urlare con grazia che certe ferite non rimarginate non si può fare a meno di ricordarle. Ci sono dolori che non si potrebbe dimenticare neanche se si volesse.
#19
Sì, ruckert, io credo che in quell’occasione sarebbe stato possibile aprire una finestra sul mondo… se solo si fossero ascoltate voci come questa e quest’altra. Ma anche qui in Italia tirava un altro vento (neanche poi tanto diverso da quello che preannuncia nuove tempeste peninsulari).
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nocedifool ha detto:
da giorni cerco una poesia che non trovo e che mi hai fatto ricordare con quella che hai pubblicato qui.
la lessi anni fa. ma mi viene il dubbio di aver sovrapposto chissà quanti versi. che la memoria è giocherellona e creativa si sa. insomma, mi sembra sia di sigfrid sassoon ma non la trovo.
allora mi viene in mente che forse è di una autrice afroamericana ma non trovo neanche lei!! che tristezza perdere traccia delle poesie così… scusa… quando la trovo torno.
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bleusouris ha detto:
Commemorare è importante affinché ci si possa ricordare di ciò che non deve più accadere, nonostante tutto, ogni anno, sotto altre vesti e in altri luoghi, ciò che è stato ritorna e con esso tortura e violenza
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afrodea ha detto:
Tener memoria es decir ¡Nunca Más!
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cascade ha detto:
Ho conosciuto per lavoro un ragazzo di origine argentina, che si è trasferito a Miami con la famiglia a 12 anni (adesso ne ha 27).
Mi ha sconcertato il fatto che non avesse idea di chi era Videla. Continuavo a non crederci.
“I never liked that kind of stuff, history… stuff like that”
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odyseo ha detto:
Bonito texto, duro, fuerte, contundente, como se debe ser contra cualquier dictadura y abuso de poder. Linda la canción.
Saludos
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aitan ha detto:
#21
noce querida, ¿l’hai poi trovata la poesia?
#22
Triste ma vero, bleusouris. Impariamo molto poco da Magistra Historia.
#23
Sì, sì, afrodea, hay que gritar por los cuatro costados: “¡Jamás, jamás y nunca Más!”
#24
Purtroppo, cascade, tra gli argentini che girano il mondo (ed a quello che ne so, anche tra quelli che restano in patria), ce ne sono tanti, troppi, che preferiscono tapparsi le orecchie, il cervello e il cuore per non sentire (del)le piaghe del passato. Io, da qui, non me la sento di puntare il dito contro chi applica certi meccanismi di difesa; ma temo sempre che le sofferenze che ci lasciamo dietro la porta, possano rientrare per le finestre; magari anche con più forza contundente. E temo che il passato che ignoriamo, possa tornare a buttare giù gli stipiti e sfondarci la casa.
#25
odyseo, tú a laura/arla/aitana ya la conoces…
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