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Un racconto bianco, fantascientifico, metafisico e stanco, ma non tanto.
Un racconto brutto, adusto, oscuro e farlocco, ma non troppo.

Le cose andavano di male in peggio.
Decisi di andare su ai piani alti a dirgliene quattro.
Noi laggiù ci sbracciavamo e facevamo del nostro meglio.
Ma era evidente che il problema era di struttura.
Non si poteva andare avanti così.
Sprofondato nella sua stanza bianca, con indosso un camice bianco uguale al mio e del tutto simile al bianco delle pareti della poltrona, del tavolo, delle sedie e dei fogli sparsi sul pavimento bianco bianco bianco, mi disse: “Non si preoccupi, è tutto calcolato”.
“Ma come è tutto calcolato? Qui non funziona niente”, gli dissi.
“Era calcolato anche questo”, aggiunse, senza tradire nemmeno un’ombra di emozione. “La aspettavamo, sapevo che sarebbe venuto”.

Pensai di afferrarlo alla gola e di strangolarlo. Pensai di minacciarlo con un coltello. Pensai di fracassargli una sedia in testa, o almeno di dargli un pugno sulla faccia e prenderlo a calci senza pietà. Immaginai un rivolo rosso di sangue sul suo camice bianco.

Ma forse lui aveva previsto anche questo. Forse era proprio quello che voleva, pensai. Forse era anche lui un ingranaggio di quei calcoli e cercava in me quel cambiamento che lui, da solo, non era in grado di realizzare. O almeno voleva, attraverso un mio gesto, una liberazione dal calcolo, pensai. Qualsiasi tipo di liberazione. Anche a costo della sua propria vita, pensai.

Dopo un attimo di esitazione, mi dissi che non mi sarei mosso di un centimetro. Mi dissi che non gli avrei dato nessuna soddisfazione e lo fissai negli occhi senza fare niente.

Lui si alzò lentamente dalla sua poltrona e si allontanò.
Mentre usciva dalla stanza aggiunse che ora il suo posto era mio.
“Si sieda”, aggiunse e si allontanò a testa bassa.



Poi sei arrivato tu e mi hai detto che le cose andavano di male in peggio e che non funzionava niente.
Io ti ho detto di non preoccuparti e ho aggiunto che era tutto calcolato.
Ora mi stai fissando esterefatto.
Tra un po’ mi dirai che col cavolo che è tutto calcolato. Qui non funziona niente. E io ti dirò che era calcolato anche questo e poi aspetterò la tua reazione.
Tutto continuerà secondo i calcoli e nel pieno rispetto dell’andatura, del passo e della struttura degli ingranaggi.